Assicurazione a chilometri: a ciascuno il suo premio

“Unicuique suum” significa “a ciascuno il suo” ed indica uno dei principali precetti del diritto romano, riscontrabile in diversi frammenti delle opere di
Ulpiano.

Si tratta di una espressione divenuta ormai corrente nel linguaggio moderno quotidiano per indicare la necessità di fare in modo che ognuno abbia
esattamente ciò che gli spetti o che, viceversa, dia soltanto ciò che effettivamente deve.

Per quanto possa sembrare strano, una applicazione del principio del unicuique suum può avvenire anche nel campo delle assicurazioni auto, al fine di
garantire all’assicurato efficienza ed effettività.

Non tutti, infatti, percorrono con la propria auto lo stesso numero di chilometri all’anno, eppure a fronte di ciò tutti gli automobilisti sono obbligati
per legge a stipulare una polizza assicurativa per la propria vettura.

Il premio assicurativo pagato dall’automobilista che percorre migliaia e migliaia di chilometri durante l’anno rischia così di essere il medesimo di chi
utilizza soltanto saltuariamente la propria auto, per pochi chilometri e magari soltanto in alcune stagioni dell’anno. Può sembrare iniquo, e forse a
pensarci bene lo è.

Per questo motivo è stata pensata una nuova forma assicurativa auto, la c.d. assicurazione a chilometri , capace di venire incontro alle esigenze di
quegli automobilisti che non utilizzano la propria auto troppo frequentemente o che perlomeno non percorrono molti chilometri.

Tale polizza assicurativa, infatti, si compone di un premio da versare in misura fissa, di garanzia per l’intera durata della polizza, ed una quota
personalizzata e variabile calcolata esclusivamente in base ai chilometri effettivamente percorsi dall’assicurato.

La polizza, dunque, si adatta all’assicurato, tenendo nella dovuta considerazione le sue esigenze e necessità e consentendo lui di pagare solamente in
rapporto ai chilometri effettivamente percorsi. Ciò può concretamente avvenire grazie ad un piccolo impianto satellitare installato sull’auto, denominato
scatola nera auto, il quale consente di rilevare le distanze effettivamente percorse dall’assicurato, consentendo così all’assicurazione di calcolare
agevolmente la quota variabile del premio.

Naturalmente la convenienza di una simile assicurazione a chilometri sussiste solo per quegli automobilisti che siano realmente sicuri di non utilizzare
troppo la propria auto ( in genere un parametro di riferimento attendibile vengono considerati 5.000 km all’anno ) , poiché altrimenti i costi rischiano di
salire rapidamente.

Qualora, invece, l’assicurato, anche sulla base di esperienze di precedenti anni, possa ragionevolmente ritenere di percorrere una distanza inferiore al
parametro sopra esposto, allora sì che l’assicurazione a chilometri può dirsi conveniente.

Tutto ciò permette realmente, dunque, all’automobilista di realizzare la vecchia formula latina del “unicuique suum” : un “a ciascuno il suo” che,
declinato nell’attuale linguaggio assicurativo, potrebbe essere adeguato con un “a ciascuno il suo… premio”.