Quanto incide il blocco delle auto nella battaglia allo smog?

Di recente la situazione meteo è diventata oggetto di grande preoccupazione. Infatti la persistente alta pressione sul bacino del Mediterraneo ha determinato una drastica diminuzione delle precipitazioni, con il conseguente aumento dello smog principalmente nella Pianura Padana e nelle regioni del Nord.

Si sente tanto parlare di PM10, che indica la concentrazione di sostanze inquinanti nell’aria, costituita da:

  • fumo;
  • polveri;
  • altre sostanze liquide;

Quindi con PM10 ci si riferisce alle polveri sottili inferiori o uguali a 10 millesimi di millimetro. Il superamento del limite consentito di PM10 e l’inquinamento record, hanno scatenato un vero e proprio allarme che ha portato le amministrazioni locali di città come Milano, Pavia e comuni dell’hinterland, Roma, Frosinone ad adottare misure d’emergenza come la circolazione a targhe alterne e soluzioni più drastiche come il blocco delle auto. 

Ma quanto incide il blocco delle auto nella battaglia allo smog? I dati diffusi nei giorni di divieto del traffico non sono incoraggianti, in quanto non dimostrano gli effetti positivi sulla qualità dell’aria. A questo si aggiunge anche il risultato di un importante studio che definisce quali sono le principali cause dell’inquinamento, che collocano al terzo posto il trasporto su strada dopo quello dovuto al riscaldamento e all’industria.

Se è vero che le città interessate dall’eccessivo inquinamento si sono impegnate ad utilizzare i trasporti pubblici e il bike sharing, è anche vero che i governatori e i sindaci delle regioni, hanno definito la misura del blocco delle auto, come un palliativo insufficiente a risolvere definitivamente l’allarme inquinamento. 

Il confronto della situazione italiana con quella di città europee definite “Sootfree Cities”, cioè libere dallo smog, fa riflettere sulla necessità di una politica, che non si basi su misure temporanee come il blocco delle auto, ma su un piano d’intervento nazionale che porti a incentivare le auto a gas, a metano ed elettriche, favorire la rottamazione delle auto più vecchie e inquinanti, nello stesso tempo rinnovare e potenziare la qualità del trasporto pubblico. 

Secondo Lega Ambiente, non è sufficiente diminuire il traffico o favorire l’utilizzo di auto full-electric, ma è più che mai necessaria un’azione globale, che coinvolga più settori dell’economia.

Ecco perché è fuorviante parlare di necessità del blocco d’auto, disincentivandone l’uso, perché l’auto deve rimanere il mezzo di trasporto principale, si deve piuttosto imparare a gestirla.

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